PROGETTO GRAFICO n°

35

Gennaio / 2020

ISBN: 9771824130006

Sacro

Il termine «sacro» ha un’origine incerta. Potrebbe derivare da una radice indoeuropea, «sac/sak/sag», collegata al concetto di «aderire, tener vicino, essere avvinti» e in questo senso potrebbe essere vicino al termine «religione» («re-ligio»); potrebbe derivare però anche dalla radice sanscrita «sac-ate» che assume il senso di «seguire, accompagnare, adorare».

In questo numero di Progetto grafico abbiamo cercato di guardare attraverso il concetto di sacro, cercando di non impiegare a tutti i costi la lente dell’ironia spesso usata per parlare della sacralità. Ci siamo chiesti se fosse giusto essere sempre dissacranti o se questo approccio non fosse a volte solo un segno dei tempi. Abbiamo osservato come sacralità e religione, seppur collegati, non rappresentino esattamente la stessa cosa: se il concetto di religione oggi può apparire distante dalle discipline del progetto, quello di sacralità ci può portare a domande interessanti nel nostro campo.

Per questo tema in particolare la nostra scelta di narrazione, basata sull’osservazione di frammenti e particolari, ci è stata molto utile. Abbiamo percepito il sacro come un concetto complesso e contraddittorio, che richiede un’osservazione capace di punti di vista differenti, talvolta distaccati, altri vicini o ancora ironici. Ci è parso il segno di una prospettiva comune, almeno nel mondo culturale: eppure il linguaggio della venerazione è impiegato costantemente in numerosi ambiti, anche come arma per destare consensi politici. Tuttavia, non siamo sicuri di essere, a nostra volta, totalmente estranei alla venerazione di certi culti, magari laici – per questo abbiamo cercato di usare l’occhio dell’entomologo per osservare come adoriamo e come ridiamo dell’adorare, per vedere qualcosa di noi che difficilmente sappiamo rilevare.


In questo numero:

Segnatura d’archivio: Cardozo Kindersley con note di Riccardo De Franceschi

Patrick Lacey–Åbäke & Jonathan Pierini
La morte è per i vivi. Appunti per una conferenza

Saul Marcadent
Pagine da venerare. Rei Kawakubo Six e il sesto senso

Invernomuto
Cosmologia di un RAS. Note per un saggio immaginario

Dr. Pira
Hip hop e alieni: siamo in pericolo? 

Silvio Lorusso
La regola di AG Fronzoni

Segnatura visiva: Josephine van Schendel, Witches Brew

Caratteri tipografici:
Jung-Lee Type Foundry (Joseleen, Impact Nieuw, Spooky Hairy, Pirelli)
www.jung-lee.nl

Acquista qui: http://www.aiap.it/libreria.php?ID=10206


Colophon

Direttore responsabile
Jonathan Pierini

Direzione Editoriale
Gianluca Camillini, Jonathan Pierini

Comitato di redazione
Giulia Cordin,
Caterina Di Paolo,
Michele Galluzzo,
Silvio Lorusso,
Emilio Macchia,
Erica Preli

Coordinamento redazionale
Caterina Di Paolo

Progetto Grafico
eee studio (Emilio Macchia, Erica Preli)

PROGETTO GRAFICO n°

35

Gennaio / 2020

ISBN: 9771824130006

Sacro

Il termine «sacro» ha un’origine incerta. Potrebbe derivare da una radice indoeuropea, «sac/sak/sag», collegata al concetto di «aderire, tener vicino, essere avvinti» e in questo senso potrebbe essere vicino al termine «religione» («re-ligio»); potrebbe derivare però anche dalla radice sanscrita «sac-ate» che assume il senso di «seguire, accompagnare, adorare».

In questo numero di Progetto grafico abbiamo cercato di guardare attraverso il concetto di sacro, cercando di non impiegare a tutti i costi la lente dell’ironia spesso usata per parlare della sacralità. Ci siamo chiesti se fosse giusto essere sempre dissacranti o se questo approccio non fosse a volte solo un segno dei tempi. Abbiamo osservato come sacralità e religione, seppur collegati, non rappresentino esattamente la stessa cosa: se il concetto di religione oggi può apparire distante dalle discipline del progetto, quello di sacralità ci può portare a domande interessanti nel nostro campo.

Per questo tema in particolare la nostra scelta di narrazione, basata sull’osservazione di frammenti e particolari, ci è stata molto utile. Abbiamo percepito il sacro come un concetto complesso e contraddittorio, che richiede un’osservazione capace di punti di vista differenti, talvolta distaccati, altri vicini o ancora ironici. Ci è parso il segno di una prospettiva comune, almeno nel mondo culturale: eppure il linguaggio della venerazione è impiegato costantemente in numerosi ambiti, anche come arma per destare consensi politici. Tuttavia, non siamo sicuri di essere, a nostra volta, totalmente estranei alla venerazione di certi culti, magari laici – per questo abbiamo cercato di usare l’occhio dell’entomologo per osservare come adoriamo e come ridiamo dell’adorare, per vedere qualcosa di noi che difficilmente sappiamo rilevare.


In questo numero:

Segnatura d’archivio: Cardozo Kindersley con note di Riccardo De Franceschi

Patrick Lacey–Åbäke & Jonathan Pierini
La morte è per i vivi. Appunti per una conferenza

Saul Marcadent
Pagine da venerare. Rei Kawakubo Six e il sesto senso

Invernomuto
Cosmologia di un RAS. Note per un saggio immaginario

Dr. Pira
Hip hop e alieni: siamo in pericolo? 

Silvio Lorusso
La regola di AG Fronzoni

Segnatura visiva: Josephine van Schendel, Witches Brew

Caratteri tipografici:
Jung-Lee Type Foundry (Joseleen, Impact Nieuw, Spooky Hairy, Pirelli)
www.jung-lee.nl

Acquista qui: http://www.aiap.it/libreria.php?ID=10206


Colophon

Direttore responsabile
Jonathan Pierini

Direzione Editoriale
Gianluca Camillini, Jonathan Pierini

Comitato di redazione
Giulia Cordin,
Caterina Di Paolo,
Michele Galluzzo,
Silvio Lorusso,
Emilio Macchia,
Erica Preli

Coordinamento redazionale
Caterina Di Paolo

Progetto Grafico
eee studio (Emilio Macchia, Erica Preli)